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Arianna Occhipinti, natural woman del vino

21 Febbraio 2019

Arianna Occhipinti, natural woman del vino

21 Febbraio 2019

La ragazza che ha stregato il mondo con i suoi vini naturali

Vittoria, il vino, la vigna, i muretti a secco. Questa è la mia terra. Il sole che sorge, presto la mattina, su dai Monti Iblei, mentre il cielo arrossisce a strati e la luce calda si diffonde tra i filari di fossa di Lupo, la mia contrada. Amo le uve di questi luoghi, Il Frappato ed il Nero d’Avola. Mi ritrovo nella loro espressione, nel loro essere armonici e disuguali. Adoro la forza di sapersi portare dentro un passato e un futuro allo stesso tempo.”

A raccontarlo è Arianna Occhipinti, la carismatica produttrice che ha portato i vini di Vittoria e il suo territorio alla ribalta mondiale.

Partendo da un piccolo appezzamento di terreno in affitto, con una cantina piccolissima e tanti strumenti di seconda mano, Arianna inconsapevolmente è diventata un esempio di riscatto per un intero territorio.

Qui credo che, paradossalmente, ci siano più opportunità per i giovani che vogliono partire da zero, qui i terreni costano ancora poco e possiamo fare cose nuove. Da questo punto di vista siamo fortunati ma ci vuole la capacità di immaginazione di vedere oltre, guardando al futuro.”

Dove prima c’erano solo case sgarrupate e vecchie vigne quasi abbandonate, adesso c’è il futuro. Dopo 15 vendemmie la cantina di Arianna Occhipinti, vola alto.
Quando ha deciso di tornare dal Nord Italia e investire sulla sua terra, piantando vigneti e producendo vini naturali in molti non le avrebbero dato una lira. Credere nello sviluppo dei vini naturali all’epoca era quasi incomprensibile, in pochi riuscivano a capire la rivoluzione di quel prodotto.

Ho sempre stimato Andrea per la sua avanguardia e per aver sempre creduto nella nostra Sicilia, con coraggio. Ha voluto da sempre i miei vini nei suoi ristoranti perché raccontano una visione autentica e contemporanea del territorio“. Oggi in carta Fud Bottega Sicula custodisce tre vini di Arianna: gli iconici SP68 bianco e rosso, il Siccagno un Nero d’Avola selvaggio e passionale e il frappato tradizionale e coraggioso al tempo stesso) un sodalizio ben saldo che cresce anno dopo anno e si rafforza vicendevolmente.

L’agricoltura naturale: la scommessa vinta di Arianna

L’agricoltura di Arianna si basa sulla sostanza organica nei suoli e su un lavoro tutto manuale, dalla gestione della chioma alla raccolta.

La vinificazione in vasca di cemento è tutta naturale e senza lieviti perché “Non sono necessari – racconta- l’uva messa in vasca semplicemente inizia a fermentare da sola. A me piace che ogni vigna fermenti con il suo bagaglio di lieviti e il suo apporto microbiologico.”

In vigna non si piantano cloni perché ogni vite deve esprimere la sua diversità e la sua relazione con il suolo, e non si utilizzano pesticidi, soltanto un po’ di solfo e rame insieme ad erbe selvatiche. La vendemmia si fa manualmente, le vasche di fermentazione sono in cemento grezzo, perché richiama la roccia calcarea in cui si nutrono i suoi vini.

Arianna osserva la fermentazione spontanea dei vini senza interferire su nulla e ogni uva fermenta nel suo angolo prima di essere assemblata. Nei vini di Arianna c’è il territorio, ma anche la mano di una donna che si esprime attraverso la freschezza, la speziatura, il calcareo, la spigolosità di questo territorio.

Non voglio coprire o correggere, anche questa è una mia scelta. Potrei irrigare e scegliere di avere vini più larghi ma io cerco di far parlare le terre rosse e il minerale, le terre bianche e i Monti Iblei. Io e questa terra camminiamo insieme, io ho bisogno di questo territorio ma questo territorio ha bisogno di essere accompagnato da qualcuno nella sua verità e quel qualcuno sono io.”

 

Credit Photo: Arianna Occhipinti e Sicilia & Donna