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Antonio Sortino per FUD

1 février 2022

Antonio Sortino per FUD

1 février 2022

Siciliano trapiantato a Milano, la storia di Antonio Sortino ha alcuni punti in comune con la nostra: primo fra tutti un profondo legame con la sua terra natia, ma anche la consapevolezza di quali siano i suoi pregi e i suoi difetti.

Classe ’86, una laurea in Farmacia e una gran voglia di mettersi in gioco. Le sue illustrazioni sono caratterizzate da forme semplici e colori bilanciati (potete vederne qualcuna sul suo profilo Instagram).
Nel suo portfolio collaborazioni di alto profilo, tra le quali spiccano senza dubbio il Sole24Ore, Repubblica, ma anche il New Yorker e il New York Times.

Come Mauro Gatti e Ale Giorgini anche Sortino ha voluto rappresentare uno dei nostri panini più amati. Il suo SHEK BURGHER è dirompente, goloso e davvero creativo. Protagonista del mese di febbraio del calendario illuSTRAFUD, il progetto che celebra i 10 anni dalla nascita di FUD e sostiene “Ristoranti contro la fame”, la campagna promossa da Azione contro la Fame per contrastare concretamente il problema della malnutrizione infantile.

Qualche mese prima dell’inizio della pandemia (era il 2019), lo abbiamo intervistato per conoscerlo un po’ meglio. Ecco cosa ci ha raccontato:

Dalla Sicilia a Milano (un po’ come FUD), cosa porti della tua terra in giro per il mondo e cosa invece non hai problemi a lasciarti dietro?

La Sicilia te la porti dentro tutta, ed è la somma di cose belle e cose brutte che ti rende quello che sei. Se sei nato in Sicilia e vai via ti porti dietro un profondo legame con la terra e un amore profondo per quei luoghi (fisici e non) dove hai vissuto. Purtroppo però non sempre diventa atto pratico per chi ci vive; ultimamente vedo una Sicilia in stato di abbandono, dai rifiuti alle infrastrutture la situazione è troppo arretrata per l’importanza e la storia del territorio. Ciò che vorrei ci si lasciasse tutti noi Siciliani alle spalle è il lassismo nel pretendere futuro migliore per la nostra terra.

Com’è nata l’illustrazione dello Shek Burgher? E più in generale come nascono i tuoi disegni. Cosa ti ispira.

Questo poster nasce principalmente da due input. Il primo è sicuramente la maestosità dei panini di FUD, ragion per cui per rendere l’idea delle dimensioni e per dare il giusto risalto al protagonista principale ho voluto utilizzare questa prospettiva estrema. Mentre per quanto riguarda lo stile del poster, in particolare la palette cromatica, l’idea è quella di voler ricreare qualcosa di simile ai manifesti pubblicitari italiani degli anni 30. Una particolare influenza viene dalla forza delle creazioni a sfondo nero di Leonetto Cappiello per Oxo, Cinzano o Campari…

New York Times, New Yorker, Repubblica, Sole 24 Ore. Qual è il tuo prossimo obiettivo?

L’obiettivo principale è sempre stato quello di fare del mio meglio, sperimentare e crescere a livello artistico. Ovviamente ho una lista dei desideri ed è anche piuttosto lunga ma sono molto scaramantico in ambito lavorativo per cui preferisco tenerla chiusa a doppia mandata nel cassetto della scrivania 🙂

C’è una ricetta siciliana a cui sei particolarmente legato e perché.

Per quanto mi riguarda la cucina siciliana è famiglia e amore nel suo senso più puro.

Tanto io quanto ancor di più mi madre siamo stati cresciuti da questa anziana zia dotata di un incredibile talento in cucina e custode di chissà quante generazioni di ricette. Mi hanno sempre raccontato che riuscisse a ricreare perfettamente qualsiasi piatto anche solo dopo un assaggio al ristorante. Passavo le ore in cucina ad osservarla mentre cucinava e credo di aver assimilato la sua passione e dedizione per i fornelli.

Se proprio dovessi scegliere una ricetta direi Involtini di pesce spada perché dentro c’è tutto quello che più mi piace della Sicilia o forse perché è stata la prima ricetta di una certa difficoltà che ho imparato a ricreare.

Chiudiamo con un grande classico: che consiglio daresti a un ragazzo che volesse intraprendere questa carriera.

Sento sia giusto dare gli stessi consigli che ho ricevuto quando ho iniziato. Tralasciando la parte bella del disegno (fondamentale ma facile!) essendo un mondo molto competitivo sicuramente ci vuole tanto impegno, dedizione, sacrificio e un pizzico di furbizia!

È fondamentale trovare il proprio linguaggio, sia per quanto riguarda l’illustrazione in sé ma anche il modo in cui ci si rapporta con le persone in ambito lavorativo o il modo in cui si prende una commissione.