fbpx

Elisa Macellari x FUD

8 mai 2023

Illustratrice italo-thailandese nata e cresciuta a Perugia e di base a Vigevano. Dal 2012 lavora come freelance per case editrici e riviste nazionali ed estere.

Tra i suoi clienti anche The New York Times, Cartoon Network, Il Sole 24 Ore, Corriere della Sera, Donna Moderna, Mondadori, Feltrinelli, Einaudi, Eataly, Realtime, Langosteria, Karimoku New Standard, B&B Italia.

Nel 2018 ha pubblicato il suo primo graphic novel “Papaya Salad” edito da BAO Publishing e nel 2020 una graphic-biography Kusama, ossessioni, amori e arte edito in Italia da Centauria e tradotto in sette lingue.

Ha vinto, inoltre, la Gold Medal di Autori di Immagini nella categoria editoria e nel 2019 e 2021 la Silver Medal nella categoria fumetto. Stiamo parlando di Elisa Macellari, che per illuSTRAFUD ha realizzato una bellissima, è proprio il caso di dirlo, illustrazione in digitale del nostro BIUTIFUL. Un panino il cui nome nasce dal “gioco linguistico” per cui in dialetto siciliano un cibo davvero buono “beddu sape”, letteralmente “sa bello”.

Il progetto illuSTRAFUD, dal quale è nato un calendario dal quale si ricavano 12 poster originali, sostiene Ristoranti contro la fame, una campagna di Azione contro la fame, movimento globale che si pone l’obiettivo di combattere la fame dovuta a guerre, cambiamenti climatici e diseguaglianze economiche, che coinvolge ristoranti, chef e amanti del food in generale.

Abbiamo raggiunto Elisa per e-mail e le abbiamo fatto qualche domanda, ecco cosa ci ha risposto.

Com’è nata l’illustrazione del BIUTIFUL e più in generale come nascono i tuoi disegni, cosa ti ispira.

Nell’illustrazione ho giocato con il senso di bellezza del nome del panino e così la protagonista è diventata subito una donna. I capelli sono decorati come se fossero una ceramica siciliana e qua e là si trovano anche gli ingredienti. Sono sempre affascinata e ispirata dal folklore regionale e dalle diversità espressive che una terra porta con sé.

Una donna è al centro della tua illustrazione: quali sono (se ci sono) i tuoi modelli femminili di riferimento?
 
Sicuramente Yayoi Kusama, la celebre artista giapponese su cui ho scritto e disegnato un graphic novel, come esempio di devozione all’arte e di perseveranza nella ricerca.
 
La multiculturalità è da sempre un elemento caratteristico dell’identità siciliana. Nella tua arte, considerando le tue origini italo-thailandesi, quanto ha influito questo incontro “fra due mondi”?

Per me questo incontro di mondi è fondamentale, è quello che accende la mia curiosità, come le culture possano convivere e creare nuove forme partendo dalle proprie specificità. Da tutti i punti di vista, nell’arte, nell’architettura, nell’uso degli oggetti, nel cibo, nella percezione del tempo. La Sicilia è ricchissima di contaminazioni e questo miscuglio la rende ricca e vitale.

Se potessi rappresentare te stessa come un alimento quale sceglieresti e perché?

Sceglierei la Papaya salad, un piatto tipico del sud est asiatico. E’ un’insalata di papaya acerba condita con lime, aglio, peperoncino, zucchero di palma e vari altri ingredienti. Un mix di sapori.

Si percepisce un’attenzione particolare ai giovani nei tuoi lavori: che consiglio daresti a chi volesse intraprendere questa carriera?

Di avere costanza nel lavoro, di cercare sempre una motivazione onesta e di disegnare con sincerità.